venerdì 31 ottobre 2008

Come riconoscere l’hardware del nostro pc.

Ciao a tutti, volevo porvi una domanda….Quanti di voi hanno avuto problemi con l'hardware del vostro pc? Riconoscerlo e scoprire quali pacchetti vanno installati per essere riconosciuto?

Trovandomi in questa situazione mi sono imbattuto in un sito veramente utile per il riconoscimento hardware e il relativo pacchetto da installare, ovviamente per Debian e derivare :-D.

Il sito in questione è:

http://kmuto.jp/debian/hcl/.

Prima di recarsi su questo sito si deve aprire un terminale e digitare:

lspci -n|xsel -i -b (andrà a capo senza fare nulla)

dopo di che incollare nel rettangolo in centro pagina e premere clear, ci verrà restituito l'elenco completo del nostro hardware e relativo pacchetto per il riconoscimento, la dove sia supportato!

Se il pacchetto pciutils xsel non fosse installato, ecco il comando da terminale per ovviare alla sua mancanza:


sudo apt-get install pciutils xsel

Buon Divertimento

giovedì 30 ottobre 2008

Installare i font Microsoft su Ubuntu

Molto spesso si ha la necessita di utilizzare alcuni Fonts tipici dei sistemi operativi Microsoft tra cui: Andale Mono, Arial Black, Arial, Comic Sans MS, Courier New, Georgia, Impact, Times New Roman, Trebuchet, Verdana, Webdings. Molto spesso si ha la necessita di utilizzare Alcuni Caratteri tipici dei Sistemi Operativi Microsoft tra Cui: Andale Mono, Arial Black, Arial, Comic Sans MS, Courier New, Georgia, Impact, Times New Roman, Trebuchet, Verdana, Webdings. Tutti questi fonts non sono presenti di default in Ubuntu ma, per poterli utilizzare,  basterà installare il pacchetto msttcorefonts lanciando da terminale il seguente comando: Tutti Questi caratteri non sono Presenti di default in Ubuntu ma, per poterli utilizzare, basterà installare il Pacchetto msttcorefonts lanciando da terminale il seguente comando:

sudo apt-get install msttcorefonts

Per poter utilizzare subito i nostri nuovi font basterà poi rigenerare la cache dei font con questo comando Per poter utilizzare subito i nostri nuovi font basterà poi rigenerare la cache dei font con questo commando

sudo fc-cache -fv

o riavviare semplicemente la nostra sessione. O semplicemente riavviare la nostra sessione.

mercoledì 29 ottobre 2008

Registrare video del desktop

Per registrare un video del proprio desktop, utile per fare un videotutorial, si può installare il programma RecordMyDesktop:

  • sudo apt-get install recordmydesktop

Il programma salva i video in .ogg se si vuole convertirli in .avi si può installare anche mencoder e convertire il file ottenuto, scrivere sul terminale:

  • sudo apt-get install mencoder

Per convertire entrare da terminale nella cartella dove si trova il file (in default è la home quindi basta dare il comando):

  • mencoder -idx nomefiledaconvertire.ogg -ovc lavc -oac mp3lame -o nomefileconvertito.avi (sostituendo i nomi dei file in modo appropriato).

By Ukuntu

Install Fest Ubuntu Linux 8.10 a di Pistoia

Il Pistoia Linux User Group organizza un “ install festsabato 22 novembre a partire dalle ore 15:00 fino alle ore 19:00 , presso la propria sede al Centro Giovani ( Via Nazario Sauro, 289 - Pistoia ).

Durante la giornata lo staff del PtLUG sarà a disposizione per aiutare tutti coloro che vogliono installare Linux sul proprio PC (portatile o fisso).

La distribuzione che verrà installata sara’ principalmente la Ubuntu 8.10 , per festeggiare la nuova versione che verrà appunto rilasciata fra pochi giorni.

Sara’ inoltre possibile richiedere una copia del CD di Ubuntu, sia facendoselo masterizzare sul momento, sia ordinandolo gratuitamente tramite il sito di Ubuntu .

L’evento è completamente gratuito ed aperto a tutti. E’ necessario però iscriversi tramite il sito web del gruppo per prenotare l’installazione di Linux sulla propria macchina, in modo da assicurarci che ci siano abbastanza persone disponibili per le installazioni: http://www.ptlug.org/installfest.

By Andrea Grandi

martedì 28 ottobre 2008

Console basata su Linux

Il 18 Novembre la Envizions dovrebbe rilasciare la "EVO gaming console" basata su Linux.

Non pensate però a grandi numeri ed a vendite stratosferiche. L'azienda prevede di rilasciare per il Canada e gli Stati Uniti un numero compreso tra 500 e 1300 unità. Del resto del Mondo ancora non si parla.

La distribuzione della console sarà una versione modificata di Fedora 8.

Questa console inoltre potrà essere usata come un normale computer, infatti potrete fare telefonate tramite voip o controllare le vostre mail o altre cose che fate di solito.

Penso comunque che questa console non sarà un successo, ma sarà solo una meteora che durerà poco e che sarà comprata solo dagli appassionati di Linux.

GNOME 2.24, ecco le principali novità e come provarlo senza doverlo installare

Pochi giorni fa, più precisamente il 24 settembre, è stato rilasciato GNOME 2.24 , la nuova versione del noto Desktop Environment Open Source. Questa release, oltre alla correzione di tantissimi bug, introduce molte novità. Le caratteristiche principali di GNOME 2.24 sono:

- l’inclusione di Empathy, un nuovo client per la messaggistica istantanea.

- una nuova applet del pannello che permette di tenere traccia del tempo che assegniamo ai nostri progetti

- Ekiga 3.0, la nuova versione dell’ottimo programma GNOME per conferenze audio/video su protocollo SIP

- il supporto della navigazione a schede per Nautilus ed altri miglioramenti nella gestione dei file

- l’introduzione di nuovi plugin per la Deskbar di GNOME (calcolatrice, ricerche attraverso Google, ecc)

- nuovi controlli per la risoluzione dello schermo (per migliorare il supporto al secondo monitor)

- il nuovo supporto ai temi sonori, che si possono così installare come i temi di icone

- l’introduzione di tante migliorie al supporto della televisione digitale

E questo è solo un assaggio, con questa versione, è stata migliorata anche la grafica, la navigazione da tastiera, la gestione del mouse e l’accessibilità in genere. Un altra novità importante di GNOME 2.24, è il rilascio della piattaforma di sviluppo GNOME Mobile ; “In GNOME Mobile sono raggruppati i componenti standard del desktop in modo da fornire una piattaforma essenziale sulle cui basi i distributori e gli assemblatori di dispositivi palmari possano creare ambienti di programmazione. La piattaforma GNOME Mobile è il cuore tecnologico di molte piattaforme per dispositivi mobili basati su Linux come Maemo , la ACCESS Linux Platform , la piattaforma LiMo , Ubuntu Mobile , Moblin e Poky .”
Insomma, un rilascio veramente interessante. Qui trovate le note di rilascio in italiano. Questa volta gli sviluppatori GNOME si sono dati veramente da fare nel combinare la stabilità e la regolarità dello sviluppo all’introduzione di nuove funzioni. Basti pensate a quanto gli utenti, stanchi bella navigazione spaziale, hanno dovuto attendere l’introduzione della navigazione a schede (7 anni circa).

Se volete provare GNOME 2.24, senza installare Ubuntu Intrepid Ibex o una distro che lo include, potete utilizzare un GNOME Live Media. Si tratta di immagini virtuali, per VMware e Qemu/ KVM , che contengono sistemi Gnu/Linux live (Foresight), messi a disposizione dallo GNOME team per testare GNOME 2.24 (purtroppo però manca Empathy). Ecco come si fa.

Provare GNOME 2.24 Provare GNOME 2.24
Questa è la pagina dei download di GNOME Live Media. Come dicevo, sono disponibili immagini per VMware e Qemu.

VMware VMware
Se disponete di una qualsiasi versione di VMware, non dovete fare altro che scaricare l’archivio dell’immagine, estrarlo ed aprire il file gnome-live.vmx con il programma di virtualizzazione. Chi invece non dispone di VMware Server o Workstation, può, dopo essersi registrato, scaricare da qui VMware Player. Poi, una volta salvato il file .bundle, deve aprire un terminale e dare:
chmod +x VMware-Player-2.5.0-118166.i386.bundle chmod + x VMware-player-2.5.0-118166.i386.bundle
sudo ./VMware-Player-2.5.0-118166.i386.bundle sudo ./VMware-Player-2.5.0-118166.i386.bundle
Naturalmente inserendo il numero della versione scaricata. Dovrebbe così partire la prcedura d’installazione. Dovrebbe così partire la prcedura d'installazione. Una volta terminata l’installazione, basta lanciare VMware Player, cliccare su “Open an existing Virtual Machine” e selezionare il file .vmx contenuto nell’archivio di GNOME Live per VMware.

Qemu/KVM Qemu / KVM
Se invece si sceglie di usare Qemu, basta scaricare l’archivio e dare:
gunzip gnome-live-2.24.0.hdd.gz gunzip gnome-live-2.24.0.hdd.gz
qemu -m 256 gnome-live-2.24.0.hdd QEMU-m 256 gnome-live-2.24.0.hdd

Ora si possono scoprire le nuovissime funzionalità di GNOME 2.24

7 Utili Trucchi per Ubuntu (per principianti)

Alcuni trucchi per principianti che vi aiuteranno a migliorare il vostro Ubuntu.

1. Ubuntu-restricted-extras: Installando questo pacchetto installerete il supporto ai file Mp3 e ad altri formati audio, ai caratteri di Microsoft, Java, Flash, Lame e DVD.
Istruzioni: apri il terminale e digita:
sudo apt-get install ubuntu-restricte d-extras sudo


2. NTFS-Config: come sapete Windows utilizza come formato per gli hard-disk il formato NTFS, che potrebbe dare alcuni problemi su Linux. NTFS-Config ".
Istruzioni: apri il terminale e digita
sudo apt-get install ntfs-config

3. Post-it Migliore: un piccolo addon per la toolbar principale che vi farà apparire un post-it sul vostro monitor.
Io vi consiglio il procedimento più semplice:
clicca con il tasto destro sul pannello superiore e seleziona Aggiungi al pannello.
Si aprirà una finestra dove potrete scegliere tra diversi addons.
Scegliete a vostra scelta tra: Note Adesive e Note Tomboy.
Io preferisco Note Adesive.

4. Aggiornamento di versione senza masterizzare il cd: facilissimo, ma aspettate sempre una versione stabile, non fate l'avanzamento ad una beta o ad una Release Candidate.
Istruzioni: apri il terminale e digita:
sudo apt-get dist-upgrade

5. Sistema per la gestione delle immagini: Google Picasa
Per gestire le vostre foto potete usare il software di Google Picasa. Da poco è uscita anche la versione 3 per Linux.

Istruzioni:scarica il file .deb da qui e fai partire l'installazione automatica, per eventuali problemi di installazione leggere quì.

6. Player audio e player video: Amarok e Vlc.
Io consiglio anche SMPlayer, per maggiori informazioni clicca qui .
Istruzioni: apri il terminale e digita a seconda di quale programma vuoi installare:
sudo apt-get install amarok sudo apt-get install vlc sudo apt-get install smplayer


7. Test dell'hardware: fai conoscere agli sviluppatori il tuo hardware in modo che possano lavorare ai problemi che potrai avere.
Istruzioni:
Nel menu principale vai in Sistema e poi in Amministrazione e clicca su Test dell'Hardware.

Trucco Bonus:
Matrix Screensaver
Sempre nel Menu Principa vai in Sistema poi in Preferenze e clicca su Salvaschermo . Le vai in Sistema PDI in preferenze e clicca su Salvaschermo.
Seleziona ora GLMatrix oppure MatrixView.

Linux Kernel Magic SysRq chiavi “Magiche” per il Crash Recovery

• Cosa sono i ” magic key sysqr” ?
Si possono definire come una combinazione “Magica” di tasti che permette di interagire direttamente con il kernel oltrepassando qualsiasi operazione stia compiendo, sempre che lo stesso non sia in blocco. Di solito vengono usati soprattutto per il debugging!

• A cosa mi possono servire?
Ad avere molte informazioni e come vedremo ad usarli a nostro vantaggio in caso di problemi.

• Per cosa posso utilizzarli?
In questo post vedremo come evitare in caso di freeze del server grafico di premere il tasto “reset”, odioso, quanto temibile perché non rispetta la procedura corretta di chiusura servizi , sync dei dischi e reboot.

• Come faccio ad avere questi Magic Key sulla mia LinuxBox?
Facile, se usate un kernel di default dovreste già avere l’opzione inclusa dentro, se lo ricompilate da voi dovrete inserirla.

Per sicurezza dovrete controllare il config del vostro kernel in uso :
$ egrep -i sysrq /boot/config-$(uname -r) CONFIG_MAGIC_SYSRQ=y

Se la risposta è positiva come in questo esempio siete a cavallo !

Per tutti quelli che amano compilarsi un kernel proprio, ricordo che la voce relativa ai ” sysrq key” si trova nella sezione “Kernel hacking” :

Un controllo successivo va fatto sul file ” /proc/sys/kernel/sysrq ” , dove dal numero risultante che otterremo capiremo cosa è abilitato o meno :
Possibili risultati :

0 - Completamente disabilitato
1 - Abilitate tutte le funzioni di sysrq
>1 - in base al numero si abilitano determinate funzioni (segue lista descrizione):
2 - enable control of console logging level
4 - enable control of keyboard (SAK, unraw)
8 - enable debugging dumps of processes etc.
16 - enable sync command
32 - enable remount read-only
64 - enable signalling of processes (term, kill, oom-kill)
128 - allow reboot/poweroff
256 - allow nicing of all RT tasks

Bene eseguiamo il controllo :
$ cat /proc/sys/kernel/sysrq
1

Nel caso invece volessimo disattivare o abilitare determinate opzioni basterà da root eseguire :
# echo "number” >/proc/sys/kernel/sysrq

Dove number può assumere i valori presenti nella tabella o la somma degli stessi nel caso volessimo abilitare più opzioni contemporaneamente.

Perfetto passiamo all’azione, le combinazioni magiche che saremo in grado di usare sono le seguenti :

Alt + Stamp + LETTERA (sostituire con una delle seguenti)

b - Riavvia il sistema senza smontare o fare in syncing dei dischi.
c - Effettua un riavvio di kexec per prendere un crashdump.
d - Mostra tutti i blocchi.
e - Invia a tutti i processi tranne a quelli di init un SIGTERM
f - Uccide il processo più esoso di memoria
g - Usa kgdb su piattaforme ppc e sh
h - Visualizza l’aiuto (veramente l’aiuto viene visualizzato usando tutti i tasti non inseriti nell’elenco, ma usate la h perchè è molto più semplice ricordarlo)
i - Invia a tutti i processi eccetto quelli di init un SIGKILL
k - Secure Access Key (SAK) Uccide tutti i programmi sulla console virtuale corrente.
NOTA: Leggete i commenti importantissimi nella sezione SAK.
m - Visualizza informazioni della memoria .
n - Used to make RT tasks nice-able
o - Eseguie uno Shut Down del sistema (se configurato e supportato).
p - Visualizza i registri e flags correnti.
q - Mostra la lista di tutti i timers avviati.
r - setta la tastiera in XLATE.
s - Esegue un sync di tutti i filesystem montati.
t - Mostra tutti i processi.
u - Rimonta tutti filesystems in sola lettura.
v - Mostra informazioni su processori Voyager SMP.
w - Visualizza tutti i tasks bloccati.
x - Usato dall’interfaccia xmon su piattaforme ppc/powerpc.
0-9 - setta il livello di loging della console, mostrerà i messaggi del kernel sulla console. (0 ad esempio fa in modo di mostrare solo i messaggi di emergenza quali PANICs or OOPSes )

Rifarsi comunque alla documentazione ufficiale in lingua inglese, che trovate installando i sorgenti del kernel e leggendo il file :
Documentation/sysrq.txt

Arrivati a questo punto immaginate di essere nel mezzo di un freeze del Server grafico, tutto bloccato apparentemente, magari riuscite a fare lo switch sulle ttyN, forse non riuscite nemmeno a vedere le scritte etc etc. Bene prima di premere il tasto Reset proviamo a digitare queste combinazioni di tasti :

(vi indico quello che faccio io in questi casi, ma sono ben accetti consigli sul miglior metodo di seguenza da usare)

Cerco di terminare correttamente i processi, tranne quelli di INIT:
Alt + Stamp + e

Dopo qualche secondo ( in media 5/6 in modo da permettere alla combinazione precedente di terminare i processi in modo corretto) Uccido il resto dei processi , sempre tranne quelli di INIT:
Alt + Stamp + i

Faccio un sync dei dischi:
Alt + Stamp + s

Rimonto i filesystems in sola lettura (importantissimo dopo il sync)
Alt + Stamp + u

Riavvio il sistema:
Alt + Stamp + b

Ora divertitevi …

La guida definitiva per installare VMware Server su Ubuntu Hardy

Questo sarà un post stupido e banale ma ogni volta che devo installare Vmware Server su un pc incontro qualche piccolo problema che va` risolto a manina, e siccome sono vecchio e stando di cercare su Google ogni volta la soluzione che poi funziona solo a meta` ho deciso di segnarmela qui.
Come distribuzione di riferimento viene presa Ubuntu Hardy.

Prerequisiti Prerequisiti

Questi solitamente sono soddisfatti di default dai pacchetti gia` presenti nelle distribuzioni, ma sono la disponibilita` dei sorgenti del kernel correntemente in uso:

 apt-get install build-essential linux-headers-`uname -r` 

e per gli utenti di un sistema a 64-bit anche:

 apt-get install ia32-libs apt-get install ia32-libs 

Installazione Installazione

Scaricate Vmware Server e eseguite la sua normale procedura di installazione e configurazione.

Post installazione Post installazione

Ora se provate a far partire Vmware lui non ne sara` molto felice e vi gridera` un po’ di messaggi di errore che si risolvono cosi:

 cp /lib/libgcc_s.so.1 /usr/lib/vmware/lib/libgcc_s.so.1 cp / lib/libgcc_s.so.1 / usr/lib/vmware/lib/libgcc_s.so.1 
 cp /usr/lib/libpng12.so.0 /usr/lib/vmware/lib/libpng12.so.0 cp / usr/lib/libpng12.so.0 / usr/lib/vmware/lib/libpng12.so.0 

Gli utenti di sistemi a 64-bit dovranno eseguire anche questi comandi:

 ln -s /usr/lib32 /usr/l32 ln-s / usr/lib32 / usr/l32 
 sed -i -e 's:usr/lib/:usr/l32/:g'  /usr/lib32/gtk-2.0/2.10.0/loader-files.d/libgtk2.0-0.loaders sed-i-e 's: usr / lib /: usr/l32 /: g' / usr/lib32/gtk-2.0/2.10.0/loader-files.d/libgtk2.0-0.loaders 
 sed -i -e 's:usr/lib/:usr/l32/:g' /usr/lib32/libgdk_pixbuf-2.0.so.0.1200.9 sed-i-e 's: usr / lib /: usr/l32 /: g' / usr/lib32/libgdk_pixbuf-2.0.so.0.1200.9 

Abilitare il supporto USB Abilitare il supporto USB

Solitamente Vmware non riesce a individuare i device USB collegati, per far si che questo avvenga bisogna modificare il file /etc/fstab aggiungendo la seguente riga:

 none /proc/bus/usb usbfs devgid=46,devmode=664 0 0 none / proc / bus / usb usbfs devgid = 46, DEVMODE = 664 0 0 

Ovviamente deve essere abilitato il controller USB nelle opzioni di ogni macchina virtuale.

Impostare i DNS

Spesso, il problema dovuto alla lentezza del caricamento delle pagine web, è da attribuire ai DNS. Per tali ragioni, ora vedremo come inserire manualmente gli indirizzi DNS sulla nostra scheda di rete (in caso non si volesse utilizzare il terminale per questa operazione, sulla guida Guida Forzatura Scheda di Rete è presente il percorso completo per ogni Desktop Management disponibile per la nostra distro Ubuntu, Kubuntu, Xubuntu ).

Per abilitare i relativi DNS, apriamo il terminale e digitiamo:

sudo gedit /etc/resolv.conf

Ora, all’inizio del file, inseriamo queste due righe:

nameserver 208.67.222.222

nameserver 208.67.222.222

(nel comando su citato sono stati inseriti gli OpenDNS, se non li si vuole utilizzare si possono inserire i DNS del proprio provider ADSL)

Salviamo e chiudiamo Gedit. Da questo momento in poi, utilizzerete i DSN appena inseriti.

Installare i codec multimediali

Per poter usufruire di tutti i contenuti multimediali, basterà installare alcuni pacchetti indispensabili per potersi godere ogni genere di brano musicale oppure vedere un film in AVI, un DVD o un semplice filmato in flash.

Istallare da Synaptic:

gsteamer0.10-gnonlin

gsteamer0.10-plugins-farsight

lame

lame-extras

libdvdcss2

libdvdnav4

libxine1

libxine1-all-plugins

totem-xine

ubuntu-restricted-extras

w32codec

Una volta terminata l’installazione di questi pacchetti, sarete in grado di usufruire di qualsiasi contenuto multimediale, compresi i Windows Media, RealMedia e QuikTime

Gestione dei pacchetti da terminale

La gestione dei pacchetti per mezzo del terminale è utilissima sopratutto quando si hanno problemi con il gestore automatico (Synaptic), oppure quando dobbiamo effettuare la re installazione di alcuni componenti fondamentali per la gestione del sistema.

Ora vediamo un elenco di tutti i comandi fondamentali per eseguire le principali funzioni:


Ubicazione dei file sorgenti: “/etc/apt/sources.list”

Aggiornare i sorgenti: “apt-get update”

Aggiornare i pacchetti: “apt-get upgrade” oppure “apt-get dist-upgrade” (più “completo”)

Installare un pacchetto: “apt-get install

Rimuovere un pacchetto: “apt-get remove

Vedere cosa è un pacchetto: “apt-cache show

Installazione paccehetto .deb: “dpkg –i

Purgare pacchetto .deb: “dpkg –P

(Purgare=rimuovere i file riguardanti il pacchetto.deb)

Installare Playdeb

Playdeb è un progetto tutto ore in versione beta per facilitare l'installazione di giochi nativi per linux, in sostanza il sito è un repositi di giochi da installare sulla piattaforma Ubuntu.

Dedicato a tutti quelle che ‘io non installo Linux perchè non posso nemmeno giocarci’

Al momento il sito è in versione beta, ma già al momento i giochi disponibili sono decine e quasi tutta di ottima qualità.

Ecco coe installare Playdeb
  1. Scaricare e installare il pacchetto apturl di aggiornamento.
  2. quindi
    • installare il pacchetto playdeb (se si otterrà una finestra di dialogo in cui si chiede di confermare, premere Si)
    • ora aggiungere questa linea alle fonti di aggiornamento: Sistema -> Amministrazione -> Sorgenti Software -> Software di terze parti:
      deb mirror://www.getdeb.net/playdeb-mirror/hardy/// hardy/ deb specchio: / / www.getdeb.net/playdeb-mirror/hardy/// ardito / (le tre barre sono intenzionali, non sono un errore!!!!!!!! )

Emesene messenger il clone di WLM per Linux



Emesene messenger è il più completo software di messaggistica istantanea MSN per Linux. Il software, opensource, è una "copia" del famosissimo client WLM. Rispetto agli altri client MSN per linux, come AMsn, Emesene offre alcune caratteristiche e funzioni in più:

  • Interfaccia pulita e facile da usare senza pubblicità
  • Trasferimento files
  • Connessione Diretta (trasferimenti files veloci)
  • Custom emoticons - invio/ricezione/salvataggio
  • Chat con tabs
  • Interfaccia multilingua
  • Grande personalizzazione
  • Supporto ai plugin
  • Supporto ai tags Messenger Plus!
  • Potente logger delle chat
  • Tutte le altre funzioni basilari di Windows Live Messenger (incluso il messaggio personale, funzione trilli, controlo posta casella hotmail...).
Installazione su Ubuntu Gutsy Gibbon:
Editiamo il file source.list:

sudo gedit /etc/apt/sources.list

E aggiungiamo le segienti repository:

deb http://apt.emesene.org/ ./
deb-src http://apt.emesene.org/ ./

Aggiorniamo Aptitude:

sudo apt-get update

E installiamo Emesene:

sudo apt-get install emesene

Per chinon se la sentisse di effettuare l'operazione da terminale, si può ricorrere al canale software di ubuntu (Aggiungi/Rimuovi Applicazioni)

Picasa 3.0 per Linux

picasa3-beta-per-linux Picasa 3.0 per Linux. Installazione e video tour

È un periodo di rilasci importanti, da Flash 10 a OpenOffice 3.0, a Flock 2 e Gimp 2.6. In aggiunta a questi interessanti programmi, nei primi giorni di ottobre è stato rilasciata anche la beta di Picasa 3.0 per Linux. Picasa è sicuramente uno dei software per la gestione di foto digitali più utilizzato su tutte le piattaforme. Con questa nuova release, gli sviluppatori, hanno puntato a migliorare l’integrazione di Picasa nei desktop Gnu/Linux.

picasa1-300x233 Picasa 3.0 per Linux. Installazione e video tour

Tra le novità introdotte da Picasa 3.0, le principali sono:

• La sincronizzazione automatica delle foto di Picasa 3 con Picasa Web Album
• Un nuovo tool di ritocco per migliorare la qualità delle foto
• Il rilevamento di web-cam ed altri dispositivi
• L’integrazione con Firefox tramite un plugin che permette di aprire i link picasa://
• Una migliore gestione di file e cartelle
• La possibilità di catturare sreenshot dallo schermo e dalla web-cam
• E tanto altro

Qui trovate la features list completa.

picasa3-300x233 Picasa 3.0 per Linux. Installazione e video tour

Insomma tante interessanti funzioni. Bisogna tener però sempre presente, che Picasa si appoggia su Wine e che quindi, non si tratta di un’applicazione nativa Gnu/Linux.

Per chi volesse farsi un idea di questa nuova versione, prima di installarla, ecco un video tour che ho trovato su Linux.com:

Installazione

Se avete deciso di installare Picasa 3.0 sul vostro computer, ricordatevi che non si tratta di una versione stabile e che potrebbe dare problemi. Google mette a disposizione un pacchetto rpm per Red Hat/Fedora/Suse/Mandriva i386 o x86_64, un pacchetto deb per Debian/Ubuntu i386 e uno per Debian/Ubuntu amd64. Chi però vuole seguire gli aggiornamenti può utilizzare i repository “testing” di Google. Se scegliete di utilizzare i repo, ecco come si fa.

Prima di tutto, bisogna rimuovere la versione precedente di Picasa:

sudo apt-get remove picasa

Poi date:

sudo gedit /etc/apt/sources.list

e aggiungete questa riga in fondo al file:

deb http://dl.google.com/linux/deb/ testing non-free

Infine importate la chiave:

sudo wget -q -O - https://dl-ssl.google.com/linux/linux_signing_key.pub | apt-key add -

aggiornate ed installate Picasa 3.0 con:

sudo apt-get update

sudo apt-get install picasa

picasa-barra-300x38 Picasa 3.0 per Linux. Installazione e video tour

Questo per chi usa distribuzioni Debian derivate, chi utilizza distro RPM-based può utilizzare i repository appositi; qui trovate maggiori informazioni.

lunedì 27 ottobre 2008

Ubuntu e VirtualBox: configurare un ponte a cui collegare le macchine virtuali

Virtualbox è un comodo programma per creare macchine virtuali all’interno del proprio PC: esiste in versione Windows/OsX/Linux ed è reso disponibile sia in versione open-source che closed. Quest’ultima ha qualche funzionalità in più (ad esempio, il supporto USB all’interno delle macchine virtuali), ed è comunque gratuita per l’uso privato.

Perchè si dovrebbero creare delle macchine virtuali? Un PC non è abbastanza? Per fare qualche esempio tra i primi che mi vengono in mente, una macchina virtuale può essere utile per provare un sistema che non vogliamo installare sulla macchina fisica (evitando in questo modo i problemi di partizionamento, ma non solo). Potrebbe anche servire per avere a disposizione un sistema sempre pulito da usare, ad esempio, per collegarsi in VPN alla rete della propria azienda.

La configurazione di una macchina virtuale è piuttosto semplice: Virtual Box ha però un sistema di NAT interno che rende ogni VM isolata dalle altre e dal resto della nostra rete locale, pur mantenendo la possibilità di accedere a Internet. Se in certe situazioni questo è comodo, ci sono casi in cui è necessario che le VM si vedano fra di loro e siano viste dal resto della rete come se fossero collegate al nostro switch, come si può vedere nello schema:

Per arrivare alla situazione descritta, è necessario configurare un bridge (uno switch “virtuale”, per capirci) sulla macchina host a cui collegare la scheda di rete e qualche interfaccia virtuale, a cui faranno si collegheranno poi le VM che verranno create in VirtualBox. Queste istruzioni si riferiscono a Ubuntu 8.10, ma penso che siano adattabili in modo abbastanza semplice ad altre distribuzioni.

Come prima cosa, bisogna disinstallare il Network Manager di Gnome, che interagisce (e provoca problemi, in questa particolare sicuazione) con la configurazione della rete, affidandosi al classico file /etc/network/interfaces per la configurazione del tutto. E’ anche necessario installare i pacchetti bridge-utils e resolvconf, che servirannoa gestire il bridge e l’assegnazione dei DNS dal file di configurazione.

sudo apt-get remove –purge network-manager*
sudo apt-get install bridge-utils resolvconf

A questo punto vanno inserite nel file /etc/network/interfaces (non prima di averne fatto un backup, perché non si sa mai) le righe necessarie alla configurazione del bridge:

auto lo
iface lo inet loopback

auto switch
iface switch inet static
address 192.168.0.1
netmask 255.255.255.0
network 192.168.0.0
broadcast 192.168.0.255
gateway 192.168.0.254
dns-nameservers 192.168.0.254
pre-up tunctl -u matteo -t vbox0
pre-up tunctl -u matteo -t vbox1
pre-up brctl addbr switch
pre-up brctl addif switch eth0
pre-up brctl addif switch vbox0
pre-up brctl addif switch vbox1
pre-up ifconfig eth0 up
pre-up ifconfig vbox0 up
pre-up ifconfig vbox1 up
post-down brctl delbr switch
post-down ifconfig eth0 down
post-down tunctl -d vbox0
post-down tunctl -d vbox1

L’interfaccia lo è quella di loopback, necessaria al funzionamento di molte componenti interne del sistema e va lasciata così com’è. L’interfaccia switch, invece, sarà il bridge a cui si collegheranno sia la scheda fisica eth0 che quelle virtuali (nel mio caso due: vbox0 e vbox1). Le impostazioni di rete assegnate, nel mio caso statiche, all’interfaccia switch servono a rendere visibile a utilizzabile in rete il PC che ospita le macchine virtuali e il bridge stesso (è la stessa configurazione che avremmo usato normalmente per l’interfaccia eth0). Successivamente, si andranno ad aggiungere e abilitare le altre interfacce, immaginandole come porte di uno switch fisico.

Nel caso in cui, per la configurazione di rete del bridge, si volesse utilizzare DHCP, questo andrà configurato in sostituzione delle impostazioni di rete statiche, secondo la sintassi del file /etc/network/interfaces (man interfaces, per maggiori informazioni).

A questo punto si può riavviare il PC per abilitare la nuova configurazione (oppure giocare un po’ con ifconfig e /etc/init.d/networking, ma si fa prima a riavviare :D) e impostare la rete delle macchine virtuali come “Interfaccia host“, indicando l’interfaccia virtuale a cui la VM si dovrà collegare: è l’equivalente, nel mondo reale, del collegare il cavo ethernet ad uno switch.

Una volta avviata la VM, questa dovrebbe trovarsi, dal punto di vista della connessione di rete, nella stessa situazione di un qualunque PC collegato al nostro switch, con tutti i vantaggi (ed eventuali pericoli) che ne conseguono.

Installare VirtulBox OSE su Ubuntu

Semplicemente dovete aprire un terminale e dare il seguente elenco di comandi

sudo apt-get install virtualbox-ose
sudo apt-get install virtualbox-ose-source
sudo apt-get install module-assistant

sudo module-assistant prepare
sudo module-assistant update
sudo module-assistant unpack virtualbox-ose
sudo module-assistant auto-install virtualbox-ose

sudo modprobe vboxdrv
echo "vboxdrv" | sudo tee -a /etc/modules

sudo usermod -G vboxusers -a $USER
- Sostituire la dicitura «$USER» con il nome utente che si vuole aggiungere al gruppo. Per applicare le modifiche è necessario terminare la sessione. -
Riavviare PC o Sessione